Settembre 22 – Settembre 24

Conosci e dialoga con il tuo bambino interiore

Con Adele Lamonica e Monica Meloni

Il Sistema Famigliare, come tutti i sistemi, ha delle regole specifiche che gli permettono di essere funzionale.

Perchè questo avvenga è necessario quindi rispettare queste regole.

Una tra le più importanti è la regola dell’ordine: il sistema è gerarchicamente predisposto a livello temporale e non deve essere sovvertita questa gerarchia.

Cosa significa questo? Che, in base al criterio temporale, chi è arrivato prima all’interno del sistema ha la precedenza e maggiori diritti di chi viene dopo.

I genitori rispetto ai figli. I fratelli maggiori rispetto a quelli minori. La relazione tra coniugi, rispetto al loro essere genitori. Ecc.

Questa precedenza ha una funzione molto importante: chi viene prima ha il “compito”, in quanto membro più grande, di sostenere i pesi e le responsabilità rispetto a coloro che vengono dopo, perchè essi non hanno la forza di sostenerli.

Nel momento in cui qualcuno infrange questo ordine all’interno del sistema (ad esempio quando un figlio si carica del dolore del padre o della madre e diventa più grande dei genitori, prendendo un posto che non gli appartiene a livello del sistema), si cea uno squilibrio.

E poichè il sistema tende inevitabilmente a ripristinare la sua funzione, questo “errore” si trasmetterà all’interno della famiglia anche nelle generazioni successive, fino a quando qualcuno non ripristinerà l’ordine originario.

Il principio dell’ordine è necessario per esprimere con equilibrio le quote di amore e di forza all’interno del sistema: chi è piccolo riceve, e non deve dare, finché è piccolo, per crescere attraverso questo amore e restituirlo, da adulto senza chiedere nulla in cambio.

Come accorgersi che questa regola dell’ordine è stata violata?

👉 quando chi è più piccolo non riconosce chi è più grande

👉 quando chi è più gande non si fa rispettare da chi è più piccolo 👉 quando non è chiaro chi da e chi riceve

👉 quando chi è più piccolo giudica chi è più grande,

👉 quando un figlio crede di sapere cosa è meglio per i propri genitori,

👉 quando il comportamento infantile di un genitore adulto costringe il figlio a diventare “genitore dei suoi genitori”

Essere “i più piccoli” significa accettare quello che si riceve sapendo che chi ce lo sta donando sta facendo il meglio che può, per darci quello di cui abbiamo bisogno.

E tutto quello che abbiamo ricevuto, nel bene e nel male, ci è servito, anche nelle situazioni peggiori, ad aiutarci a diventare quello che siamo.

Le capacità che si possono acquisire, anche nelle condizioni peggiori, sono una risorsa da trasformare per noi stessi e per la nostra evoluzione.

Ed ogni bambino le conserva per tutta la vita. Il tuo bambino interiore conosce queste risorse.

Scoprirle ti aiuterà a rendere migliore la tua vita e ripristinare l’ordine perduto all’interno del tuo sistema famigliare.

La nostra Anima sceglie il suo percorso in una determinata dimensione non casualmente, ma in base ad una “vocazione” che è determinata dal suo essere a “immagine e somiglianza di Dio” e che quindi deve esprimere Volontà e capacità di creare.

La Vocazione di un’Anima si esprime poi nella sua “missione” sul piano pratico della realtà. Quando siamo bambini questa voce è ancora molto presente.

Ma ad un certo punto, inevitabilmente, la voce dell’Anima si trova a essere sovrastata da mille altre “voci” che derivano dai legami famigliari, da modelli e stereotipi culturali e sociali, che le impongono di recitare un personaggio che si adegui alla “realtà” in corso.

E questo non fa altro che allontanare l’Anima dalla sua Vocazione e rendere la sua voce così flebile che dimentichiamo ogni cosa e pensiamo che tutte le altre voci siano le nostre aspirazioni e ci appartengano.

Ma il corpo, che è la cartina al tornasole dei nostri elementi più profondi e primordiali, ci da sempre dei segnali, delle “riposte” (che noi chiamiamo malattie) che hanno il compito primario di “indicarci la strada” per riappropriarci dell’ascolto della voce dell’anima e ritrovare la nostra Vocazione e integrarla e vivere la nostra Missione di Vita esprimendo quel Talento particolare.

Il dialogo con il nostro Bambino Interiore è una tappa fondamentale per riascoltare la voce della nostra Anima e ritrovare la nostra Vocazione.

Attraverso la trasformazione delle ferite e dei limiti di quel bambino, avremo gli strumenti per affrontare con forza e determinazione il nostro viaggio verso la consapevolezza. Ritrovarla è un dovere verso noi stessi e la nostra realizzazione.

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Vicolo del Casale di San Nicola
Roma, Roma Olgiata Italia

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