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UP Giordano Bruno

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Il manifesto della Nuova Salute

La Carta di Bologna

Il manifesto per una visione della Salute a misura e nel rispetto della singolarità di ognuno, per ripristinare una visione integrata della medicina, che consenta una  "cura" realmente pensata come accudimento del singolo in base alle sue specificità

Occorre riportare al centro del campo sociale, economico e politico la situazione sanitaria del nostro paese, perché la salute della nostra popolazione - soprattutto quella delle nuove generazioni - è sempre più compromessa. Albert Einstein ha detto: “Il mondo così come l’abbiamo creato è un risultato del nostro pensiero. Non possiamo cambiarlo se non cambiamo il nostro modo di pensare.” E, in altra occasione, ha di nuovo sottolineato: “Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato.” La logica conseguenza è che se desideriamo davvero risolvere il problema è necessario cambiare il paradigma che ci sta portando sull’orlo di un abisso. I tempi sono ormai maturi per comprendere che il paradigma esclusivamente materialistico/meccanicistico dominante è ampiamente superato soprattutto dalle nuove conoscenze scientifiche accumulate negli ultimi decenni. È urgente iniziare a pensare in maniera DIVERSA rispetto al modo di pensare che ha creato il problema. Modo di pensare ed agire che ci ha portato ad una deriva etica e morale, prima ancora che sanitaria. La Medicina che vogliamo si fonda sui seguenti punti strategici:

1) Rimettere al primo posto l’etica e il rispetto dei valori umani sacri

2) Privilegiare la prevenzione primaria

3) Approccio medico integrato, bio-logico, centrato sulla persona

4) Educazione alla Salute quale compito prioritario del servizio sanitario nazionale e del medico

5) Determinare il pieno coinvolgimento, la partecipazione attiva delle persone e promuovere il pieno sviluppo dei talenti e delle potenzialità di ciascuno

6) Non confondere gli strumenti con gli obiettivi

7) Recuperare il potere decisionale, particolarmente nel settore sanitario, oggi nelle mani delle multinazionali del farmaco e del potere economico e finanziario

8) Riportare la ricerca medica strategica e la formazione medica nelle mani delle istituzioni pubbliche

9) Personalizzare la strategia terapeutica: il medico deve operare sempre secondo “coscienza e scienza”

10) Per poter attuare gli altri punti, riformare strutturalmente la sanità pubblica, che remuneri operatori e organizzazioni in rapporto alla salute e alla longevità sana della popolazione di riferimento.

A fronte di un costante peggioramento delle condizioni di vita, su tutti i fronti, è sempre più urgente che si affermino una Medicina e un’Educazione che si facciano portavoce di una nuova cultura del vivere nel rispetto delle leggi biologiche e spirituali dell’uomo e a salvaguardia dell’ambiente di cui facciamo indissolubilmente parte.

La salute non è una responsabilità esclusiva di ciò che si decide nel settore sanitario. Come giustamente riporta anche “la Carta di Ottawa” per la promozione della salute (1986), le scelte effettuate in sede politica, economica, sociale, mediatica, ambientale, comportamentale e biologica possono favorire, ma possono anche danneggiare la salute.

Da quanto evidenziato risulta evidente che l’obiettivo strategico principale debba essere quello di contribuire a creare una Medicina che sia più etica, più umana, più scientifica, più libera, più democratica, più efficace (i risultati, in termini di durata e qualità della vita - vita in buona salute - rappresentano la vera cartina di tornasole), più efficiente, indipendente dai condizionamenti economici e politici, e che sia veramente al servizio della promozione e della difesa della salute, come completo ben-essere fisico, mentale, sociale e spirituale.

Documento originale redatto ed approvato durante il primo Congresso Nazionale SIMVerso la Medicina che

vogliamoin Bologna, 9 marzo 2024, Edizione 2 - Rev.1 del 2 gennaio 2025

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